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lettere di fra paolo sarpi. 99

è Gregorio Barbarigo, ambasciatore veneto appresso l’Altezza di Savoia.

Credo che già avrà inteso come il signor Foscarini è stato eletto per ambasciatore al re della Gran Brettagna; per il che, da Parigi passerà in quell’isola. Il pacchetto che V.S. ha dato a lui, potrà ordinare che sia dato al signor Agostino Dolce, che verrà segretario con li ambasciatori straordinari, e sarà di ritorno con loro.

Il libro De modo agendi è stato portato da quel signore che fu ultimamente in Inghilterra: non è però compito. Non so se sia perchè l’autore non sia passato tanto innanzi, o perchè abbia voluto riservare qualche cosa per sè: ma è scrittura molto bella. Andando il signor Foscarini là, avrò occasione di avere ancora quella parte che manca, o di sapere perchè manca.

Mi sono tutto turbato intendendo da quelle di V.S., ch’Ella abbia patito dolori nefritici; infermità molto grave in ogni sorta di persone, ma più in quelle che vivono più ad altri che a sè stessi. Lodo molto il consiglio preso di rimediarvi con celerità; e il rimedio delle acque, le quali V, S. prenderà appunto nel più opportuno tempo dell’anno, che sarà il gran caldo: e con figurandomi che adesso Ella sia su ’l principiare, mi conforto di speranza che ricupererà la sanità sua intieramente, e ne pregherò Dio con assiduità.

La obbedirò in non rimettere cosa alcuna al signor Castrino per scriverli; e credo che quando è restato di questo offeso, non l’abbia fatto per altro, che per esser forse le cose già volgari in codesti paesi.