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libro secondo - capitolo iv 259


per il che con gioconditá d’animo ha veduto quel giorno, quando è stato aperto il concilio dal papa pubblicato. La qual occasione volendo favorire con la potestá e autoritá sua, subito vi mandò il Mendoza, al quale, impedito ora per indisposizione, vi ha aggionto lui. Onde non restava se non pregar concordemente Dio che favorisca l’impresa del concilio e, quello che è il principale, conservi in concordia il pontefice e l’imperatore per fermar la veritá evangelica, restituir la sua puritá alla Chiesa ed estirpar il loglio del campo del Signore. Fu risposto per nome del concilio che la venuta di sua signoria era gratissima alla sinodo per l’osservanza verso l’imperatore e per il favore che dalla Maestá sua si promette, sperando anco molto nella virtú e religione di sua signoria; per il che l’abbraccia con tutto l’animo e ammette quanto debbe di ragione li mandati di Cesare. Si duole dell’indisposizione del collega, e della concordia tra il papa e l’imperatore rende grazie a Dio, qual pregherá che favorisca li desideri d’ambidua per aumento della cristiana religione e pace della Chiesa. Queste cose fatte, con le solite ceremonie fu finita la sessione; li decreti della quale furono mandati a Roma dalli legati, e poco dopo stampati.

Ma veduti, e massime in Germania, somministrarono gran materia alli ragionamenti. Era riputato da alcuni ardua cosa che cinque cardinali e quarantotto vescovi avessero cosí facilmente definito principalissimi e importantissimi capi di religione, sino allora indecisi, dando autoritá canonica a’ libri tenuti per incerti ed apocrifi, facendo autentica una translazione discordante dal testo originale, prescrivendo e restringendo il modo d’intendere la parola di Dio. Né tra quei prelati trovarsi alcuno riguardevole per dottrina; esserne alcuni legisti, dotti forse in quella professione, ma non intendenti della religione; pochissimi teologi, ma di sufficienza sotto l’ordinaria, il maggior numero gentiluomini o cortigiani. E quanto alle dignitá, esserne alquanti portativi, e la maggior parte vescovi di cittá cosí picciole, che rappresentando ciascuno il popol suo, non si poteva dire che rappresentassero un millesimo della