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arrenati sulle scogliere di figi-levù. 79


— Sul fondo.

— Ti sarai ingannato. —

In quel momento a prua si levò un clamore acuto. I marinai correvano da babordo a tribordo, guardando l’acqua e incrociando domande e risposte.

— Siamo su di uno scoglio?...

— Non vedo nulla.

— Abbiamo urtato?

— No!

— Sì!

— Ma la nave raschia sul fondo!

— Gettate lo scandaglio! — gridò Asthor. — Presto, o sarà troppo tardi.

Il capitano Hill, in preda ad una viva emozione che si può ben comprendere, poichè la nave poteva da un istante all’altro arenarsi, corse a prua seguíto da Anna.

— Abbiamo urtato? — domandò.

— Lo temo, capitano — rispose Asthor con voce alterata.

— Quanti piedi d’acqua abbiamo?

— Sette! — esclamò il marinaio che ritirava in quel momento lo scandaglio.

— Gran Dio! — esclamò il capitano Hill. — Dov’è il naufrago?

— Eccomi, signore — rispose Bill facendosi innanzi.

— Tu mi dicevi di conoscere questi luoghi.

— Sissignore.

— Ma abbiamo urtato.

— Me ne sono accorto.

— Abbiamo un banco sotto di noi o siamo sulle sabbie dell’isola.

— Credo che vi sia un banco.