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CAPITOLO V.

La rocca del re dei pescatori di perle.

Il Bangalore frattanto aveva continuato a veleggiare vesso il sud, tenendosi ad una grande distanza dalle coste di Ceylan, le quali si scorgevano appena.

I banchi di Bitor e le scialuppe degli inglesi erano scomparsi, e sul mare, illuminato sempre dalla luna, non si scorgeva alcuna nave.

Verso il sud-ovest invece si vedeva alzarsi una rupe colossale affatto isolata, sulla cui cima si discerneva vagamente una specie di torre di dimensioni enormi. Era proprio verso quell’isolotto perduto sull’oceano indiano che il Bangalore si dirigeva frettoloso.

— Vengano a snidarmi di lassù — disse Amali, guardandolo. — Le forze riunite del marajah di Jafnapatam e del principe di Manaar nulla potrebbero contro il mio inaccessibile asilo.

Si sedette a poppa e prese la barra del timone per dirigere di sua mano il veliero.

L’isolotto ingrandiva a vista d’occhio, essendo la celerità del Bangalore sempre grandissima, mercè