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CAPITOLO XXI.

L’insurrezione.

Quando Jean Baret riprese i sensi si trovò legato al tronco d’un albero e guardato da quattro guerrieri. Presso di lui stava un altro prigioniero che riconobbe senza fatica.

— Anche tu, Durga? esclamò.

— Sì, signore, mi hanno preso vivo, — rispose il luogotenente d’Amali.

— E gli altri?

— Tutti morti.

— Quasi l’invidio. Morire colle armi in pugno è da preferirsi ai denti dei coccodrilli; questa volta è proprio finita per noi. Si è salvato Amali?

— Lo spero: vi è però qualche altro prigioniero:

— Chi sarà? Binda?

— Non so, signore.

— Lo compiango sinceramente. Ci uccideranno subito?

— Ci condurranno dal marajah; ho veduto che costruivano tre palanchini.

— Avrei desiderato non rivedere quell’uomo. Deve odiarmi più della peste. Ed il fortino?