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CAPITOLO VIII.

Un feroce assalto.

Una valanga umana si era precipitata sulla prora del Bangalore, che era rimasta indifesa, dopo che Durga aveva fatto ritirare a poppa i combattenti, per spargervi i durion.

Erano trenta, quaranta o cinquanta selvaggi, armati di mazze, di sciaboloni e di coltellacci. Non vedendo alcun indiano dinanzi a loro, si rovesciano sulla prora, invadendo la tolda.

Le loro grida di guerra e di trionfo, da un momento all’altro, si cambiano in urla di spavento e di dolore.

La loro invasione si arresta. Dai loro piedi nudi, tagliati, traforati, lacerati dalle durissime e acute punte dei durion, escono ruscelli di sangue.

I primi che tentano di ritirarsi, sospinti dagli altri, cadono e si dibattono fra spaventevoli convulsioni. È il momento di approfittarne.

Durga fa girare le spingarde e li fulmina a bruciapelo, mentre Amali, il francese e gli altri aprono un fuoco infernale sulle scialuppe più vicine, che cercano d’accostarsi alla poppa.