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72 i naufraghi dello spitzberg


ritorno della spedizione, nel caso che la nebbia avesse impedito di scorgersi vicendevolmente.

Uno sparo del pezzo da caccia fu la risposta, seguìta poco dopo da una salva di fucilate.

– Tutto va bene, disse Tompson. Ci aspetteranno sul margine esterno del wacke.

L’avanguardia dei naufraghi cominciava a comparire fra i turbini di neve.

Furono gettate in acqua le due scialuppe, che erano state issate sui banchi per tema che le onde le fracassassero contro i ghiacci, o che i palks e gli streams le danneggiassero, poi cominciò l’imbarco.

Diciotto uomini presero posto nella scialuppa maggiore, quattordici nella seconda e gli altri si accomodarono nella baleniera.

Il mare era sconvolto, spazzato da cavalloni spumeggianti che trascinavano con loro pezzi di ghiaccio strappati ai banchi, ma il tragitto era breve.

Arrancando con lena disperata e cercando di evitare le onde troppo elevate, le due scialuppe e la baleniera poterono guadagnare il wacke, sulle cui sponde le attendevano alcuni marinai della Torpa guidati dall’ice-master.

– A bordo, capitano disse questi a Tompson. Il wacke va alla deriva ed il bacino minaccia di gelare tutto e di restringersi sotto le pressioni.

– Ormai me ne rido dei ghiacci, delle pressioni e delle derive rispose Tompson, che era in preda ad una viva allegria. La mia missione è finita felicemente e non temo più nulla.

– Sì, mercè la vostra audacia e la vostra abilità, disse il capitano Jansey. Signor Tompson, lasciate ora che vi ringrazi a nome di tutti i miei marinai che avete strappati ad una morte certa.