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190 Capitolo ventiseesimo

Contava inoltre parecchi templi pieni di feticci, informi statue di legno alle quali gli abitanti offrivano collane di cauris, ossia di conchigliette bianche aventi valore come le nostre monete e bottiglie di liquori, ma il più celebre era il tempio destinato ai serpenti, dove si tenevano parecchie centinaia di ributtanti rettili che venivano nutriti colle carni di poveri schiavi o di prigionieri di guerra.

Il titolo di Città Santa le spettava perchè entro le sue mura si facevano ogni anno delle feste dei costumi, onde placare le collere dei feticci o dei re defunti.

Il re non vi si recava che in quell’occasione per dirigere in persona quei massacri spaventevoli, i quali si compivano innanzi alla capanna sacra, una piccola casetta quadrangolare costruita con fango secco, colle muraglie imbiancate e adorne di grossolane pitture di color rosso, rappresentanti animali fantastici e paurosi.

La carovana, mercè la guida che gridava a piena gola:

«Largo!... Ordine del re!...» fece la sua entrata in città senza subire alcun ritardo da parte delle amazzoni che vegliavano dinanzi ai malandati terrapieni circondanti la città, e si accampò sotto un apatam, specie di tettoia, situata di fronte ad uno dei palazzi reali e destinata ai forestieri d’alta distinzione.

Alfredo, dopo d’aver fatto disporre ogni cosa per passare alla meglio la notte, essendo troppo tardi per recarsi in persona dal gran cabecero che funzionava da governatore, chiamò il soldato che stava respingendo, con vigorose bastonate, alcuni negri che erano accorsi attirati dalla curiosità e postogli in mano uno stipo che doveva contenere dei regali, lo pregò di portarlo al capo della città, come primo presente dell’ambasciata.

— Credi che lo accetterà anche senza il consenso del re? — chiese Antao.

— Non dubitare, — rispose Alfredo. — Quel cofanetto contiene una grossa collana d’argento che mi costa un migliaio di lire ed il gran cabecero sarà ben lieto del regalo. In questi paesi sono tutti avidi.

— Conti di fartelo amico?...

— È necessario o dovremo attendere l’ordine del re per chissà quante settimane. Aggiungi poi che quel soldato ci era di troppo per questa notte.