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108 Capitolo quindicesimo

sta per accadere ora?... Ieri le vespe ed oggi avremo qualche nuova specie di calabroni o di pipistrelli!...

Ad un tratto udirono Asseybo gettare un grido di trionfo.

— Ehi, negro del malanno!... — urlò Antao. — Sono fuggiti anche i calabroni?... Se mi fai correre ancora un po’ scoppio o mi prendo un colpo di sole.

— Presto!... — gridò Asseybo. — Siamo giunti in tempo!...

— In tempo di cosa?... — chiese Antao, che con un ultimo sforzo lo aveva raggiunto.

— Di passare salvando la nostra pelle.

— Da chi?...

— Guardate!... —

Il portoghese guardò sotto gli alberi, vide e scoppiò in una risata fragorosa.

— Un gorilla mi strangoli se costui non è pazzo!... — esclamò.

— No, Antao, — disse Alfredo. — Asseybo non è pazzo e se sei ancora vivo, puoi ringraziare lui solo.

— Ma... non vedi che sono formiche?...

— Sì, delle formiche, ma che non lascerebbero un brano di carne nè addosso a te, nè addosso ad un feroce leopardo. Mio caro, siamo sfuggiti ad un grave pericolo ed ancora una volta i ladri hanno fatto un buco nell’acqua. —


Capitolo XVI

Le formiche carnivore


Se il portoghese avesse abitato per qualche anno in quelle regioni equatoriali, non avrebbe di certo riso vedendo avanzarsi, attraverso alla foresta, quella colonna di formiche che si distendeva come un serpente gigantesco e tanto meno avrebbe chiamato pazzo il negro, se avesse conosciuto da quale specie di insetti stavano per venire assaliti.

L’Africa, al pari dell’America meridionale, è straordinariamente popolata di formiche di varie specie, quasi tutte assai più grandi di quelle che abbiamo in Europa e, cosa davvero strana per insetti di così piccole dimensioni, quasi tutte avidissime di carne e quindi ferocissime.