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78 Capitolo Settimo.

acute che somigliano allo squillo d’una campana od al battere d’un martello su un incudine.

— Come è tetra questa palude, — disse Alvaro che sorvegliava la cottura dei due traira. — Mi mette indosso una tristezza infinita.

— E anche a me, signore, — rispose il mozzo, — e amerei meglio trovarmi sulle sponde della baia.

— Vi torneremo presto, ragazzo mio. Domani attraverseremo questa palude e marceremo verso oriente fino a che l’avremo ritrovata. Non dobbiamo essere lontani più d’un paio di miglia. Ah!

— Che cosa avete, signore?

— Hai assaggiata l’acqua di questa palude?

— Non ancora.

— Se fosse invece una laguna comunicante col mare?

— Faremo presto a saperlo. Finchè voi levate dal fuoco i pesci, io vado a bere una sorsata d’acqua, quantunque sia così nera da non far gola nemmeno ad un assetato.

Il mozzo si alzò e s’avvicinò alla riva immergendovi una mano.

— È salmastra, — disse. — Che questa palude abbia qualche comunicazione col mare non v’è dubbio. —

Stava per rialzarsi quando vide passare, a dieci o dodici passi dalla riva una massa oscura che pareva formata da un ammasso di piante acquatiche e gli pervenne agli orecchi un vagito.

— Un isolotto che cammina e che piange come un bambino, — esclamò.

Un rumor sordo, come quello che produce una cassa nel rinchiudersi lo avvertì di guardarsi da quell’isolotto.

— Che sia un caimano? — si chiese rabbrividendo.

Anche Alvaro aveva udito quei rumori e si era affrettato ad accorrere, portando i due archibugi.

— Che cosa fai Garcia? — chiese vedendo che il mozzo non si muoveva.

— Quella brutta bestia deve spiarci, signore, — rispose il ragazzo, — ammesso se sia veramente una bestia non vedendo io altro che delle canne che passeggiano sull’acqua.

— Non vorrei trovarmi nella bocca che si nasconde sotto quelle piante acquatiche, — disse Alvaro. — Non sono i caimani nè così enormi nè così feroci come i coccodrilli africani, tuttavia sono sempre pericolosi e non sdegnano la carne umana, anzi.

— Degni vicini dei selvaggi. In questo paese sono tutti divo-