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226 Capitolo ventinovesimo


— Vi condurrò proprio dinanzi al campo, — rispose Vindhit, a cui Pram-Li aveva tradotta la domanda. — Vi è un sentiero che conduce sulla vetta della collina. —

Dopo avere attraversati alcuni fitti cespugli, essi giunsero in breve su di un sentiero aperto fra le boscaglie che coprivano i fianchi della collina.

Era un passaggio appena visibile, che pareva più fatto dagli animali che dagli uomini, ingombro già di sterpi, di radici che s’intrecciavano da ogni parte come enormi serpenti, e fiancheggiato da tronchi contorti.

Saliva a zig-zag, attraverso a quel caos di piante d’ogni specie, ora scendendo ed ora salendo burroni e burroncelli.

Vindhit innanzi a tutti, s’avanzava senza esitare, scostando i rami che potevano imbarazzare la marcia dei suoi compagni. Procedeva però con prudenza fermandosi di quando in quando per ascoltare, non essendo improbabile che fra quelle fitte macchie si celasse qualche animale pericoloso.

Non ostante quelle precauzioni, la marcia dei tre uomini non passava inosservata.

Di tratto in tratto qualche notturno predatore, vedendoli avvicinare, si levava fra i cespugli e fuggiva dinanzi a loro facendo scrosciare le foglie secche e muovendo i rami; oppure delle scimmie, che dormivano sugli alberi, mandavano qualche grido d’allarme, costringendo il minuscolo drappello a fermarsi.

Dopo un quarto d’ora di marcia silenziosa e prudente, il giovane selvaggio si arrestò in fondo ad un burrone. Guardando in alto aveva veduto un chiarore proiettato certamente dai fuochi che ardevano nell’accampamento.

In mezzo a quella luce, alcuni grossi pipistrelli volteggiavano disordinatamente. Erano dei kalong, o meglio delle volpi volanti, brutti volatili che raggiungono delle dimensioni straordinarie e che hanno un muso che somiglia a quello dei cani.

— Siamo vicini, — disse Vindhit, volgendosi verso il malese. — L’accampamento si trova sopra questo burrone.

— Che ci siano delle sentinelle?...

— Ordinariamente s’accontentano di tenere solamente dei fuochi accesi. I cacciatori di teste non hanno nemici in questi dintorni ed i fuochi bastano a tener lontane le fiere.

— Cosa dice? — chiese Hong.

— Che siamo vicini e che forse non ci saranno sentinelle.

— Gli uomini del bagani saranno ancora svegli?

— Certo, Hong.