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In mezzo alla palude 117


— Le avranno già trovate, avendo noi camminato su un terreno fangoso.

— Eppure Pandaras ed i suoi uomini non devono essersi svegliati, — disse il malese.

— Saranno gli uomini delle canoe. Come ti dissi, non avendoci trovati, avranno subito sospettato in noi gli autori di quel potentissimo sonno, e per far cosa grata al loro capo si saranno subito messi a ricercarci.

— Sì, dev’essere così, — mormorò Than-Kiù.

— Li lasceremo venire? — chiese Pram-Li.

— Non ci converrebbe assalirli, — rispose Hong. — Lasciamo pure che si avvicinino e concentriamo qui la resistenza. Chissà, forse non oseranno attraversare il canale per venire a frugare questi canneti. Guardate, sono proprio dei pirati costoro, perchè vedo anche dei compatrioti di Pram-Li.

— Che io sarei ben contento di affogare, — disse il malese.

— Orsù, nascondiamoci e vediamo cosa vorranno fare quei birbaccioni. —

Spensero i tizzoni onde il fumo non li tradisse, svegliarono Sheu-Kin e si nascosero in mezzo alle canne, tenendo dinanzi a loro le carabine ed i kampilang.

Il sole era bruscamente comparso, poichè l’alba è brevissima in quelle regioni equatoriali, fugando le tenebre e facendo scintillare le acque della grande laguna, come se fossero cosparse di pagliuzze d’oro.

Tutti i volatili che nidificavano sugli isolotti, riprendevano i loro voli, mandando strida gioconde. Drappelli di anitre selvatiche dalle splendide penne azzurre a riflessi metallici, volteggiavano a fior d’acqua in cerca di pesciolini, calando or qua ed or là a dispetto dei coccodrilli, i cui musi si vedevano sorgere dappertutto; poi s’alzavano, rapide come folgori, le splendide alcede dalle penne color turchese e s’involavano mandando acuti fischi; o piombavano in acqua, con un gridìo assordante, le grosse e pesanti pelargopsis dal becco color rosso corallo, o passavano stormi di rondoni dal volo ardito.

Nell’acqua invece giuocherellavano o combattevano rabbiosamente delle vere legioni di coccodrilli dai dorsi rugosi e dai ventri giallastri. Ve n’erano di tutte le dimensioni, di quelli che misuravano perfino sette metri ed altri non più grandi d’una grossa lucertola e tutti imbrattati di fango.

Alcuni mancavano perfino della coda ed erano i più pericolosi, essendo i più battaglieri ed i più audaci.

Hong ed i suoi compagni non s’occupavano però che degli uomini, i quali, almeno pel momento, erano più da temersi.