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caccia alle testuggini 191


— Il quale non tarderà a morire, così spaventosamente mutilato.

— No, Cornelio. Quantunque privo del suo guscio, che fu la sua culla e che dovrebbe essere anche la sua cassa mortuaria, il povero anfibio vive. Va a nascondersi in qualche fessura che diventa il suo ospitale, rifà la pelle scorticata dall’avido cacciatore ed a poco a poco il suo guscio, il quale però non sarà più così bello, nè così liscio come il primo.