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i naufragatori dell'«oregon» 133


– Ci vorrebbero dei giganti per portare all’occhiello simili colossi – disse il soldato.

– Ecco dei fiori che i giardinieri europei pagherebbero ben cari, se potessero coltivarli – disse Held.

– Non si potrebbero acclimatizzare, signor Held? – chiese Amely.

– Non nascono che qui, ragazza mia.

– Guardate, signor Held – disse Dik. – Ne vedo anche uno che è tutto nero.

– Una rarità – rispose l’olandese. – Se i nostri compatrioti lo potessero trasportare a Giava od a Sumatra, sarebbero capaci di rinnovare le pazzie del famoso tulipano nero.

– Che tulipano nero? – chiesero il soldato e Dik.

– Quello del calzolaio.

– Ne sappiamo meno di prima – disse Amely.

– Allora vi racconterò la storia di quel fiore, finchè riposiamo un po’. Avrete già udito raccontare che un tempo gli olandesi ebbero una vera frenesia pei tulipani, frenesia che perdura un po’ anche oggidì. Cercavano di ottenere i colori più disparati e consumavano dei veri patrimoni nella coltivazione di quei fiori.

Giunsero al punto che nel secolo XVII i tulipani si quotavano alla borsa d’Haerlem! Certi bulbi salivano a prezzi favolosi: il tulipano chiamato ammiraglio liesheus si pagava 4000 fiorini; il semper augustus 2000. Per uno di questi ultimi si offrirono perfino, al fortunato possessore, 4600 fiorini, più una carrozza e due cavalli, e per un altro dodici iugeri di terra!...

– Che pazzie!... – esclamò il soldato. – Avevano perduto il senno?

– Un’altra collezione, in una vendita pubblica, si pagò 9000 fiorini, ed un francese di Lilla per un tulipano cedette una birreria in attività, che era stata stimata 30.000 lire, e quel fiore fu chiamato, a ricordo di quello strano contratto, tulipano birreria.

– Avrebbe fatto meglio, quel tale, a bere le sue botti di birra.

– Un giorno – continuò il signor Held – alcuni coltivatori di tulipani scoprirono che un ciabattino di Haerlem possedeva un tulipano nero. Gli offrirono 200 fiorini, poi 400, poi 1000, poi 1500.

«Il ciabattino, stupito, attonito, vedendosi piovere addosso tanta