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che nel fruttifero autunno le donne di villa debbon menare. Il perché alla penna mia fatta una onesta missione a vagare sul dorso di qualunque volatile a lei piacesse, lasciai che sen’andasse, ed al calamajo, fatto un baciamano, nello scrittojo il chiusi, ove ora si sta placidamente dormendo, intantoché fragreggiante suon di guerriera tromba e di strepitoso tamburo già nol desta; ed io col privilegio de’ Legali, che tertius gaudet inter duos litigantes, men’andrò a sua stagione alla campagna le mature uve a raccogliere, ove a darmi buon tempo vedrò d’attendere, e posciaché ritornata sarommi, se l’Agiatissima vostra Persona e le Agiatezze loro vorranno, me novellamente, come Agiata sola tra gli Agiati tollerare, non che ricevere, sarò colla penna alla mano, e col calamajo mio a canto di bel nuovo a schiccherare, se novelle, novelle, quando altro, altro ancora, che quanto io sappia ubbidire, allorché il comando mi piace, ancor nol sapete.