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colla quale raccontandole la babuanaggine dell’oste, attese per più volte a farne grandissima festoccia.


Novella VI


Letta in Accademia a’ 30 di Giugno 1751. Sotto il Reggimento dell’Agiatissimo Messer Ottone.


Già udimmo la tornata addietro il favorevole ragionare dell’ora Agiatissimo Messer Ottone intorno agli eroici atti delle antiche Donne, ed ognuno di noi, posciaché inimico non è di queste, assaissimo se ne compiacque, e lui da quel punto in poi, a gran capitale e per degno di qualunque s’è, grande elogio tiene. Ed io, come quella a chi sogliono di gran lunga, più che ad altre per avventura non fanno, le lodi delle medesime piacere, per modo del tuo narrare, e delle virtù loro invaghita essendomi, hommi proposto e divisato a questa fiata volere la stessa via camminare, col raccontarvi la breve storia d’una giovane Donna Ateniese, che ne’ giorni andati io già nel Baldassar Conte Castiglione mi si ricorda aver letto. Camma era costei detta per nome, una delle più valorose e savie giovani Donne, che a’ tempi suoi vivessero, e quanto di virtù l’animo, altrettanto di bellezza il volto avea ornato, alla quale toccato era in sorte

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