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io meglio ragionarti prima della passione, che dovrai sfuggire quasi scoglio, e guado arenoso, per parlarti poi brevemente del nobile sentimento, che gli animi umani alla scambievole benevolenza compone.

L’amore quantunque oggidì derivi piuttosto da un bisogno morale, che fisico, non lascia però di aver tuttora per base il voto generale della natura, che spinge con forza onnipossente, ed irresistibile gli esseri tutti della stessa spezie ad accoppiarsi; per cui solo vanno ad essere rinnovate le generazioni, e quindi a compiersi gli eterni voleri. Lascio per brevità di favellarti di tal passione vista fisicamente, e farotti soltanto alcune riflessioni sui mali, che da lei ne derivano moralmente considerandola. Che se dessa a cuor gentile s’apprende, quale non si è mai il turbamento in cui pone la sua ragione? In qual guisa non disvia da’ suoi uffizj il retto giudizio? Come non intorpidisce il suo intelletto, rivolgendo tutte le sue facoltà ad occuparsi di ciò, che forma lo scopo de’ suoi desiderj? In lui tutto diviene cura d’amore, e l’uomo primiero più non si conosce. Addio geniali occupazioni, voi più non gli recate alcun diletto: addio innocenti trattenimenti, voi gli veni-

te