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casse il ben generale alla chimerica speranza, di procacciare l’individuale vantaggio. Per lo che, comunque essi ne sentissero su tale argomento, e comunque ne sentano anche oggidì li moderni pensatori, non solo credo inutile l’andar rattenuto in permetterti, che tu presti orecchio alla voce di quelle passioni, che mirano a lodevole meta, ma anzi mi fo animo d’inculcarti, che tu le promuova, e le fomenti; come ti prescrivo, quanto più so caldamente, di soffocare sotto al peso di tutta la tua virtù quelle passioni, che osassero suggerirti azioni contrarie all’altrui bene, quindi al tuo vero interesse, ed alla tua felicità.

E venendo all’applicazione di questi principj, onde farti più chiaramente a conoscere quali siensi i limiti, entro cui tu debba tener ristrette le passioni, quali di queste io reputi degne, che tu ti faccia con ogni studio a promuovere, e quali in vece con ogni sforzo ad opprimere, ne prenderò a tal uopo alcune in esame, ristringendomi a ragionarti di quelle soltanto, che mi parranno le più comuni, e le più violente.

Le sensazioni dolorose, che ci avvertono di sovvenire alli nostri fisici bisogni, costituiscono la base di molte passioni, che per amore di brevità


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