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vostrì epiteti al par di uno scolaro: io però potrei dirvi che la bestia di cui parlate era un capriuolo.

Ot. Sir Nataniele, haud credo.

Dull. Non era un haud credo, era un capriolo.

Ol. Barbarissima sentenza! Vorrete voi, così insinuandovi, o piuttosto ostentando di credere quel che non credete, indurre in me l’opinione che il mio haud credo non fosse un cervo?

Dull. Dissi che il capriuolo non era un haud credo.

Ol. Doppia follia, bis coctus! Oh mostruosa ignoranza, come sei deforme!

Nat. Signore, quell’uomo là non si è mai nutrito di quelle delicate vivande che trovansi nei libri; egli non ha mai, come potrebbe dirsi, mangiata carta, nè bevuto inchiostro; il suo intelletto è digiuno; egli è un animale sensibile solo alle cose più rozze. E allorchè vediamo sotto i nostri occhi sì sterili piante, dobbiamo essere riconoscenti verso di noi dotti e forniti di perspicacia. Male però sarebbe che ci mostrassimo vani, indiscreti e intolleranti, come male starebbe ad un buffone l’assidersi in mezzo ad una scuola: ma omne bene dico io; ed è il sentimento di un vecchio padre che molti possono sopportare la tempesta, i quali inetti sono a sostenere il vento.

Dull. Voi siete due letterati, ma non sapreste dirmi, con tutto il vostro spirito, chi fosse quello che aveva un mese alla nascita di Caino, e che ora non ha neppure cinque settimane.

Ol. Dictynna, buon uomo Dull, Dictynna, buon uomo.

Dull. Chi è questa Dictynna?

Nat. Un titolo di Febea, di Diana, della Luna.

Ol. La luna aveva un mese, allorchè Adamo aveva trenta giorni; ed essa non aveva neppure cinque settimane, quando Adamo compiva i cent’anni: l’allusione esiste ancora in onta dei nomi cambiati.

Dull. È vero davvero; la collusione ancora sussiste.

Ol. Dio voglia rinforzarti l’ingegno! Dissi che l’allusione esiste ancora.

Dull. Ed io dico che la polluzione sussiste, malgrado il mutamento dei nomi; poichè la luna non compie mai più d’un mese; e dico ancora che fu un capriuolo quello che uccise la principessa.

Ol. Messer Nataniele, volete udire un epitafio estemporaneo sulla morte di quel cerbiatto? Per piacere agli ignoranti io pure lo chiamo capriuolo.

Nat. Perge, mio buon Oloferne, perge, e così porrai termine ad ogni beffa.