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104 IL RE ENRICO VI

è nato virtuoso e benefico: egli è troppo fedele e troppo generoso per concepire pure in sogno l’idea d’un delitto e intendere alla mia rovina.

Mar. Ah, quanto questa temeraria confidenza è pericolosa! Rassomiglia egli alla colomba? La sua penna non è che simulata; perocchè ei nasconde le intenzioni e il cuore dell’avoltoio. Ha egli il candore dell’agnello? Miratelo internamente, e vedrete la nerezza, e l’anima d’una belva feroce. Qual è lo scaltrito che meditando la frode, non sappia trasfigurarsi e prendere una maschera ingannatrice? Siate cauto, signore; la vita di tutti noi dipende dal ferro che sradicherà prontamente dal regno quella pianta infesta e velenosa. (entra Sommerset)

Somm. Salute e gioia al mio amabile sovrano!

Enr. Siete il benvenuto, Sommerset. Quali novelle ci recate di Francia?

Somm. Voi non possedete più nulla colà.

Enr. Fatal destino! Ma sia fatta la volontà del Cielo; egli dà gli Stati, ed ei li toglie.

York. (a parte) Sciagura a me, che assidendomi in mio pensiero sopra quel trono, stendevo una mano sovrana sulla Francia, e l’altra sull’Inghilterra! Così le mie speranze muoiono in germe, e preda divengono di dissidii odiosi. Ma voglio frappoco ovviare a tanti mali, o vendere i miei titoli per una nobile tomba.

(entra Glocester)

Gloc. Tutte le felicità si spandano sul vostro regno, signore! Perdonatemi il mio lungo indugio.

Suff. No, Glocester; sappi che sei venuto anche troppo presto, a meno che non fossi più leale che non sei: io qui ti arresto per delitto di alto tradimento.

Gloc. Bene sta, Suffolk; ma tu non mi vedrai impallidire, nè cangiare aspetto per questa prigionia: un cuore immacolato non sente terrore. La più pura fontana non è tanto scevra di limo, quant’io son mondo d’ogni colpa verso il mio signore. Chi può accusarmi? di che son io colpevole?

York. V'è chi crede, milord, che abbiate accettati doni dalla Francia, e trattenute, sendo Protettore, le paghe dei soldati; per le quali cose Sua Altezza ha perduto il reame al di là dei mari.

Gloc. Così si crede? Chi sono coloro che lo credono? Io non mai tenni ai militi il loro soldo, nè uno scellino m’ebbi mai dalla Francia; così Iddio mi aiuti, come io vegliai molte e molte notti pensando sempre al bene dell’Inghilterra! Possa il più piccolo