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atto secondo 25

bellezza l’io amo, la sua dote eguaglierà quella di mia regina. L’Angiò, la bella Turenna, il Maino e il Poitiers, e tuttociò che al di qua del mare, eccetto questa città che assediamo, si trova dipendente dalla nostra corona, ornerà il di lei letto nuziale e l’arricchirà di titoli, di onori, di dignità quante ne possiede ogni altra principessa del mondo, come ogni altra ella pareggia in beltade, in natali, in grazie e in virtù.

Re Fil. Che dici tu, mio figlio! Mira i lineamenti di quella donzella.

Luig. I miei occhi la contemplano, signore, e veggo ne’ suoi una meraviglia, un miracol sorprendente, l’ombra mia ripetuta in quella pupilla, che sebbene ombra solo di vostro figlio, pur là diviene un sole, e fa del figliuol vostro una larva. Protesto che non mai amai tanto me stesso infino ad ora, in cui mi veggo riflettuto dall’amabile specchio dell’occhio di lei1.

(parla sommesso con Bianca)

Fil. Sì, riflettuto nell’amabile specchio dell’occhio di lei! — Appeso al sopracciglio delle sue pupille adorate! — Intrecciato nel suo cuore! Tutto questo bel linguaggio rivela un traditore all’amore. — È a commiserarsi che un simile imbelle si trovi riflettuto, appeso, e intrecciato in così amabile oggetto.

Bian. Il volere di mio zio su di ciò è il mio. S’ei vede in voi l’uomo che può piacergli, diverrete facilmente quello della mia affezione. Non vuo’ adularvi, principe, dicendovi, che tutto ciò che scorgo in voi merita il mio amore; ma vi dirò soltanto che nulla in voi veggo che il giudice più severo potesse trovar degno di censura o di biasimo.

Gio. Che dicono questi giovani? Che dite voi, mia nipote?

Bian. Che è del mio onore l’obbedire a quello che la vostra prudenza mi comanderà.

Gio. Parla dunque, Delfino: puoi tu amare questa principessa?

Luig. Ah! chiedetemi piuttosto se posso impedirmi di amarla. L’amo dell’amore più ardente.

Gio. Allora io ve la do col Vesin, la Turenna, il Maino, il Poitiers, e l’Angiò; e aggiungo a queste cinque Provincie trentamila marchi inglesi. — Filippo di Francia, se sei contento, comanda a tuo figlio e a tua figlia d’unire le loro mani.

Re Fil. Codesto ne piace. — Giovani principi, datevi la destra.

  1. Abbiamo tradotto alla lettera.