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322 antonio e cleopatra


Enob. (a parte) Potrei rispondere che se volessimo servirci di cavalli e di cavalle insieme, i cavalli sarebbero interamente inutili; avvegnachè ogni cavalla portar potesse un guerriero ed il suo corridore1.

Cleop. Che balbetti fra te?

Enob. Dicevo che la vostra presenza impaccierà certamente Antonio; essa gli toglierà il coraggio, l’ingegno, il tempo, cose tutte che non deve perdere in tale circostanza. Egli è schernito diggià per la sua debolezza, e si dice in Roma ch’è l’eunuco Fotina e le vostre donne che dirigono questa guerra.

Cleop. Crolli Roma e impostemiscano tutte le lingue che ci calunniano! Porto la mia parte di fardello in questa guerra, e in qualità di sovrana debbo compier la parte di re. Non dirmene altro: non resterò inoperosa.

Enob. Io mi tacio, signora. — Ecco l’imperatore.

(Entrano Antonio e Canidio)

Ant. Non ti sembra strano, Canidio, che Cesare abbia potuto da Taranto e da Brindisi traversare così rapidamente il mar Jonio, e soggiogar Torino? Sapevate tal notizia, bella regina?

Cleop. La celerità non è mai più ammirata che dai negligenti.

Ant. Un buon rabbuffo alla nostra indolenza e che onorerebbe il più provetto guerriero. — Canidio, combatteremo in mare.

Cleop. In mare! e dove altrimenti?

Can. Perchè il mio generale ha tal disegno?

Ant. Perchè Cesare osa in esso provocarci.

Enob. E nol sfidaste voi del pari a singolar combattimento?

Can. Sì, e gli offriste per campo la Farsaglia, dove Cesare vinse Pompeo: ma tutte le proposte che non crede a sè vantaggiose, ei le rigetta senza vergogna. Dovreste imitarlo.

Enob. I vostri vascelli si mostrano in cattivo stato, i vostri marinai non sono che mulattieri, mietitori, uomini senza esperienza raccolti in fretta e per forza. La flotta di Cesare è governata da naviganti che vinsero Pompeo; i loro vascelli sono agili, i vostri grevi; non v’è disonore per voi in ricusare la battaglia in mare, allorchè siete parato a rispondergli per terra.

Ant. In mare, in mare.

Enob. Mio prode duce, con ciò perdete tutto il frutto dell’alta esperienza che avete acquistata, smembrate il vostro esercito, che è composto in gran parte di fanti agguerriti, lasciate inerte la vostra perizia sì giustamente encomiata, e abbandonando il

  1. Quest’ultimo nel ventre. Intendi.