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ornithogonia. 25

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Cresce spontanea, rigogliosa. D’essa330
Son disiosi, chè cotanto è ghiotta,
Che lasciando l’altr’erbe, delle foglie,
Pasciuto il fior, si cibano, e del cespo
Tessonsi il nido. Tu svelli tal pianta
Dai pingui orti ove abbonda, ed in gran copia
Entro ai recinti, all’egre cibo, spargi.
Ma a quali segni tu distinguer possa
La femmina dal maschio, allor che adulti
Sien fatti, or’io t’insegnerò. Volgare
È fama che la femmina men bella340
Tinta colori; picciola la testa,
Più corto ha il corpo e il collo, e parimente
Le gambe, simigliante nell’aspetto
Alla sua genitrice, e cui più chiare
O splendere nel petto a mo’ dipinta
Fava le piume, ovver di maculose
Note le tempia varïar vedrai.
Che se quando la voce incolta al canto