Pagina:Roma Antica 4.djvu/44

32 DISCORSO

Iscrizione, di quello, il quale fu Pretore sul principio della Guerra Civile, e Tribuno della Plebe, secondo il Glandorpio, nel Consolato di Marcellino, e Filippo. Di questo è fatta menzione da Pompeo il Magno in una lettera, ch’egli scrive a Lentulo, e M. Marcello Consoli, e si trova fra quelle di Cicerone, nella quale dire di aver significato a Publio Lupo, ed a Cajo Coponio Pretori, che si unissero a’ Consoli con quel più di soldatesca, che avessero potuto mettere insieme. E benchè non si legga quivi il nome di Rutilio, esser egli medesimo, si raccoglie chiaramente da questo luogo di Cesare, nel quale [Bell Civ. l. 1] dopo aver arrato di molti, che si accostavano alla parte di Pompeo, quando egli si ritirò a Brindisi, soggiugne: L Manlius Prætor, cum cohortibus sex profugit. Rutilius Lupus Prætor, Tarracina cum III. quæ procul equitatum Cæsaris conspicatæ, cui præerat Bivius Curius, relicto Prætore signa ad Cæsarem transferunt.

L. IVNIVS. SILANVS. Io credetti a prima giunta, che questi fusse quel L. Silano, il quale destinato da Claudio per suo genero fu poi per opera di Agrippina escluso dalle nozze d’Ottavia, ma essendo egli allora in età giovanile, che tale lo rappresenta Tacito: [Ann. 12] Juvenemque alias clarum insigni triumphalium, et gladiatorii muneris magnificentia, ne segue, ch'egli non possa essere stato erede di Cajo Cestio, il quale abbiamo veduto essere infallibilmente morto durante l’imperio d’Augusto.

Meglio è dunque dire. ch’e’ possa esser quello, il quale da Plinio vien chiamato Proconsole sotto il Consolato di Gneo Ottavio, e Cajo Scribonio nell'anno 678. dalla fondazione di Roma 1. Quindi an-

  1. Di un Giunio Silano parla l’iscrizione sull’Arco a S. Tommaso in Formis, che viene riferita dal Mazzocchi nelle sue Iscrizioni, ed anche dall’Abb. Venuti nel primo Tomo delle Antichità di Roma:

    P. CORNELIVS. P. F. DOLABELLA
    C. IVNIVS. C. F. SILANVS.
    FLAMEN MARTIAL. COS.
    EX S. C. FACIENDVM. CVRAVERVNT
    IDEALQVE. PROBAVERVNT

    Ma presso il Mazzocchi si legge in luogo d’Idem que, Eidemque. (Nota della V. Ediz.)