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la zecca di bologna 211

di zecca, per fissare le norme da osservarsi1. L’ordine arrivò anche a Bologna, col mezzo dell’Ambasciatore e convien credere che per allora si riuscisse a mettere un po’ di regola in quel labirinto così intricato e sempre crescente, vista la quantità stragrande di monete divisionarie fluttuanti dovunque perchè per qualche tempo i bandi contro le monete forestiere sono minori. Ma alcuni anni dopo, nel 1725, " il precipitoso disordine e sconvolgimento in questa città in materia di monete „ era tornato, sicchè ci rimane una relazione di certo Pier Paolo Teodoro Raghen o Ragan che aveva avuto l’incarico dal Senato di trovarne i rimedi2. Riportiamo tra i documenti due bandi sul corso delle monete a Bologna3. Del brevissimo periodo di Innocenzo XIII (1721-24) ci rimangono poche monete, ma nessuna notizia degna di attenzione per noi, se ne togli la nomina di un nuovo zecchiere nella persona di Angelo Bazzanelli coi soliti patti (1721, 19 aprile4).

Del periodo successivo (Benedetto XIII, Orsini 1724-30) ricorderemo una grande coniazione di muraiole dal Bazzanelli, riconfermato il 25 maggio 17285 Anche Antonio Lazari fu riconfermato incisore dei conii6, a tutto il 1734, con un aumento di stipendio, che trova la sua ragione nelle esigenze sempre maggiori dell’ufficio, una volta così poco considerato.

Dei dieci anni di governo di Clemente XII (Corsini, 1730-40) ricorderemo brevemente alcuni fatti.

Il primo è la nomina a maestro dei conii di

  1. Piani e discipline monetarie. Carteggi 1712 ordine di N. S. pel corso delle monete. V, pure doc. XXIV.
  2. Piani e discipline monetarie.
  3. Ibid.
  4. Ibid.
  5. Ibid.
  6. Partiti, 5 marzo 1729.