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la numismatica delle isole del mar libico 15

turatamente, neppur questo può condurre a risultati sicuri, quando l’affinità non sia molto vicina all’identità, e manchi l’accordo di altre circostanze. Il Müller, il quale dall’interpretazione della leggenda fenicia era portato ad attribuire queste monete alle città della costa d’Africa, seguendo invece il criterio dell’affinità del tipo, propendeva ad attribuirle alle isole del Mar Libico, per le quali — egli osservava — non c’era nulla che facesse ostacolo: " les types, l’écriture et la fabrique y conviennent assez bien. „ Onde terminava conchiudendo (p. 181): " Ce qui paraìt certain, c’est que les monnaies que nous venons d’examiner, ont été frappées par des villes situées sur la mer Lilybéenne (così il Müller), mais s’il faut chercher ces villes sur la cote de l’Afrique, ou dans les ìles de cette mer, ou peut-étre dans la Sicile occidentale, ce son là des questions qu’il est difficile de décider par les moyens dont dispose en ce moment la science. „ Tuttavia, sebbene dal Müller in qua questi mezzi non si siano punto accresciuti, il Mayr ripiglia in esame la questione e la risolve nella maniera che già tanto sorrideva al Müller: egli, cioè, attribuisce queste monete alle isole del Mar Libico, eccettuatene alcune che, pure col Müller, egli assegna a città della costa africana, come Leptis magna, Oia, Alipota. Questo risultato, del resto, non è nuovo, giacché altri prima del Mayr e del Müller erano venuti, e per ragioni diverse, alle stesse conclusioni. Il Mayr ha seguito unicamente il criterio dell’affinità del tipo: e del resto, egli ha escluse le città della costa d’Africa perché l’immagine del guerriero combattente è estranea alla loro numismatica: e le città di Sicilia, perchè non si conoscono monete siciliane con leggenda punica battute sotto la dominazione romana, e perchè l’isola nell’epoca da lui assegnata a queste monete era già quasi completamente ellenizzata anche ne’ territori