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mantenere il suo credito un po’ scaduto per la decadenza della sua monetazione, con l’emettere monete di peso giusto. La riapparizione dell’area incusa è da considerarsi come un ritorno all’antico, ossia come un’intenzione deliberata di restaurare il credito. Non altrimenti ci potremmo spiegare quest’anomalia nella sua serie monetale.

Sarebbe inopportuno richiamare l’attenzione degli stu- diosi sulla importanza del Catalogne of greek coins in the British Miiseum, una delle più notevoli pubblicazioni numi- smatiche di questo secolo: è noto oramai quanto sia esso utile agli studi archeologici. E merito dei vecchi numismatici del secolo passato e della prima metà del nostro l’aver de- scritto ed ordinato alla meglio la immensa congerie di nummi raccolti nelle pubbliche e private collezioni d’Europa, e siamo lieti che in quest’opera gl’Italiani abbiano contribuito per la massima parte con i lavori del Sestini, del Cavedoni, del Garrucci e di altri; ma è merito dei dotti moderni, quali l’Imhoof-Blumer, l’Head, il Mommsen, ecc., l’aver riordinato con rigore scientifico quel grande materiale dai nostri padri raccolto.

E. Cabrici.




Ambrosoli (S.). L’ambrosino d’oro. — Milano, Tip. ed. L. F. Cogliati, 1897.


Nella splendida pubblicazione Ambrosiana1 uscita sulla fine del passato anno 1897, troviamo un interessantissimo studio di numismatica dal titolo: L’ambrosino d’oro, del nostro egregio amico e collega, il cav. dott. Solone Ambrosoli, sul quale vogliamo spendere qualche parola.

L’articolo ha due parti ben distinte. Nella prima il ch. Autore tratta del famoso ambrosino d’oro della I Repubblica Milanese, di cui, com’è noto, si conoscono oggi tre soli esemplari. L’A. confessa d’aver sempre nutrito invincibili

  1. Ambrosiana. — Scritti vari pubblicati nel XV Centenario dalla morte di S. Ambrogio, con introduzione di Andrea C. Cardinale Ferrari Arcivescovo di Milano. — Milano, Tip. ed. L. F. Cogliati, 1897, in-4 (con illustrazioni).