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atti della società numismatica italiana 369

rubrica lasciata già interrotta dal Collega Comandini, proseguendo la pubblicazione delle medaglie italiane contemporanee. Chi vi si volesse sobbarcare, sarebbe benemerito della nostra Rivista.

In ogni modo crediamo poter affermare senza ostentazione che la Rivista si è mantenuta onorevolmente al livello che a poco a poco ha saputo acquistarsi, mercè l’intelligenza e la buona volontà dei nostri collaboratori, ai quali tributiamo pubblicamente i nostri vivi ringraziamenti. Certo non starebbe a noi il far qui le lodi della nostra pubblicazione; ma, colla stessa sincerità colla quale saremmo i primi a dare l’allarme se scorgessimo segni di decadenza, ci sia lecito dire che dall’ interno come dall’estero non abbiamo ricevuto che lodi ed incoraggiamenti.


Concorsi.


Nell’anno 1896 furono chiusi i due concorsi Papadopoli (n. 2) e Gnecchi (n. 3), dell’esito dei quali già avete avuto contezza nei resoconti delle sedute consigliari, I due lavori premiati del Conte Francesco Malaguzzi Valeri e del sig. Giuseppe Castellani ci offriranno materia per l’anno corrente e per buona parte dell’anno venturo.

Nello scorso aprile venne bandito un nuovo concorso (Gnecchi n. 4) per argomenti di numismatica classica, di cui pure conoscete i termini dal resoconto dell’ultima seduta del Consiglio. Possiamo già fin d’ora annunciare che anche questo Concorso raggiungerà bene il suo scopo, perchè già abbiamo diverse promesse di lavori classici tanto dall’Italia quanto dall’estero. Anzi, al testo primitivo del programma, in seguito ad una giusta osservazione d’un collega che fra le lingue vive non avrebbe potuto scrivere che il tedesco o l’inglese, abbiamo fatto una piccola variante, aggiungendo anche il latino alle lingue ammesse pel concorso. Difatti pare che il mondo scientifico, anziché semplificare, sia sulla via di complicare e rendere sempre più difficile l’intelligenza della scienza, adottando l’uso di pressoché tutte le lingue europee, di modo che lo studioso, prima di diventare scienziato, si vede obbligato a diventare poìiglotto e a consumare metà della sua vita nello studio delle lingue. Non sarebbe un progresso, in questo caso, il tornare all’antico?


Bilancio.


Ecco ora il Bilancio Consuntivo della scorsa annata 1896.