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328 ettore gabrici

Essi hanno la testa laureata e sono di oricalco. In una monetazione così ordinata come quella di Vespasiano, nella quale i medii bronzi di oricalco hanno quasi tutti la testa radiata, questi bronzi formerebbero una singolare eccezione. Ma appunto il coincidere di queste due circostanze, cioè della testa laureata e della mancanza del S • C ci deve lare accorti che qui trattasi di una speciale emissione, con la quale Vespasiano volle affermare la sua nomina di " censor „ insieme col figlio Tito, e perciò quei bronzi li stimo dei dupondii, non ostante abbiano la testa laureata1.

Nel passare in rassegna i denari e gli aurei emessi con l’autorità del Senato, ha tratto la mia attenzione la formula costante EX • S • C2. Questa diversità la potremo spiegare solo ammettendo che le sigle S • C del bronzo imperiale non accennino ad una speciale deliberazione del Senato ogni qualvolta la zecca coniava nuove monete di bronzo con tipi nuovi, ma esse non facevano che richiamare il Senatus-consulto dell’età d’Augusto in virtù del quale il Senato poteva emettere le monete di bronzo3. Occorreva però una deliberazione speciale per ogni emissione straordinaria, la quale non fosse prevista dal Senatus-consulto dell’epoca augustea, e come segno di questa speciale deliberazione usavasi d'im-

  1. Il loro peso poi conferma la mia opinione, perchè corrisponde al peso dei dupondii. A questi medii bronzi bisogna aggiungerne alcuni dell’anno 826 73 d. C. — che hanno la testa laureata di Domiziano Cesare e lo stesso rovescio di questi. Sono anch’essi dupondii, di oricalco. (Cohen, Domit., n. 96, 97).
  2. Costituiscono una eccezione un denaro e un aureo coniati dopo la morte di Vespasiano: essi hanno soltanto s • c (Cohen, Vespas., n. 496, 497). Il Fiorelli erroneamente vi legge ex • s • c (Cat. n. 6882-831.
  3. Cfr., Mancini, La legge Vipsania dell’anno dccxxxiii, nel Giornale degli Scavi di Pompei, N. S. vol. II, p. 177 e seg.