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annotazioni numismatiche genovesi 181

l’abbia avvertito, che i pezzi battuti con quell’antico metodo, non hanno mai le due faccie esattamente piane e parallele, come in quelle coniate a torchio; ma la faccia superiore, che è sempre il dritto, non è mai piana e tende invece alla convessità: quella inferiore all’incontro, quando non è piana, tende più alla concavità che alla convessità.

Comincieremo dunque dal ricercare quando siasi introdotto in Genova il nuovo sistema, e quando sia stato abbandonato definitivamente il primitivo.

Secondo il Serra, quel cambiamento sarebbe avvenuto nel 1689. Secondo il Lobero, il nuovo sistema avrebbe cominciato a funzionare nel 1671 cogli scudi di S. Giovanni, e nel 1674 si avrebbe dovuto coniare la terza parte delle lire e spezzati al molino1. Ma rimettendocene alle monete delle collezioni, mezzo più sicuro per conoscere la verità, noi possiamo apprendere: 1.° Che le prime monete coniate a molino sono effettivamente gli scudi col S. Giovanni del 1671. 2.° Che negli scudi e spezzati colla Madonna, il nuovo metodo comincia appena a mostrarsi nell’ultimo quarto del XVII secolo, ma non si generalizza che al principio del XVIII. 3." Che abbiamo ancora dei pezzi coniati col vecchio metodo verso il 1717.

Osservando poi attentamente le monete coniate a martello, ci è facile di constatare: che tutte le monete anteriori al 1637 hanno, senza alcuna eccezione, il castello al dritto e la croce al rovescio: che gli scudi e spezzati posteriori a quell’epoca, hanno la Vergine al dritto e la croce al rovescio per tutta la loro durata, e si capisce che, data una consuetudine, si continui sempre egualmente in quella tale specie, massime trattandosi di moneta nobile ed im-

  1. V. La Prefazione del Desimoni, Tavole Genovesi, pag. xxvii.