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114 emilio motta

376. — 1488, gennaio 8, Milano. — Decreto per il quale l’oro e le monete si devono spendere al solito corso e revoca di certi ufficiali [Reg. Panig., I. 43 t. - Bellati, Mss].

377. — 1488, 28 gennaio, Milano. — Nomina dell’orefice maestro Antonio Ambrogio da Solavo ad officiale soprastante la zecca di Milano [Reg. ducale, n. 30, fol. 148. Motta, Zecchieri di Milano nel 1479, p. 7 nota 2, dell’estratto].

378. — 1488, marzo 11, Milano. — Nuovi ordini circa le monete nel ducato [Trivulziana, Cod. n. 173.].

    Dietro i triplici lamenti di M. Giovanni Morosini, «maestro de la cecha de Milano», che cioè «per tutto el dominio se spendano monete forestere quale sonno de cusì poca valuta, che sonno differente de soldi iiij per ducato»; che si spendono «oro et monete false de diverse stampe», e che si «tosano l’oro et monete per Io dominio ", il consiglio ducale presieduto da Lodovico il Moro stabilisce 15 nuovi ordini in salvaguardia della legislazione monetaria: I. Confermati gli ordini sopra le monete false fatti nel passato anno e replicati nel presente; II. Siano dirette lettere a tutti i commissari, referendarj, ecc. nel ducato per la punizione dei contravventori; III. Data al Morosini piena facoltà 11 per potere transcurrere el ducal dominio per prohibire ahi mancamenti» con facoltà di eleggere idonei officiali in quelli loci dove sera bisogno, che exercischano lofficio de inquisire delinquenti «con attribuzione di un trombetto ducale «el qual vada cum il dicto M. Zoanne a transcurrere el dominio adciò se resista a questi mancamenti». IV. Ms. Battista Negri, Giacomo da Corte e Alessio Albonese diano balestrieri e provvisionati ad ogni richiesta e così si commette al Capitano di giustizia ed al Podestà di Milano «che fazano il medesmo». V. Per le precedenti gride essendo stati revocati " tutti li officiali deputati da qui in dretto per inquirere oro et monete false, per le grande extorsione et robarie facevano «siano eletti nuovi officiali in loro rimpiazzo; VI. Ammonizione a tutti li " spenditori de caxa (ducale) che da mò inance non presumano spendere, ricevere ne lenire oro aut moneta centra li ordini «; VII. Che i banchieri di Milano rispettino gli ordini, non impedendo agli officiali " di cercare in li soi banchi loro et monete false et bannite» vietando " quando se ritrovano monete tose, false aut damnate " di essere tagliate «dicendo che ad loro è licito