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NOTIZIE VARIE





La vendita della collezione Borghesi. — Il Cav. Francesco Gnecchi, nella prefazione apposta al catalogo della collezione Borghesi, diceva giustamente che essa era una delle più insigni che mai siano apparse in vendita. Io mi permetto di esprimere il parere che fosse una delle più cospicue fra quelle esistenti, sia pubbliche che private. E quando si consideri che si tratta di una collezione iniziata in Roma circa un secolo e mezzo fa, e continuata nella stessa famiglia per tre generazioni, non può far sorpresa il sapere che conteneva parecchie monete inedite ed alcune uniche, oltre a moltissime rarità di prim’ordine, che non si trovano mai in commercio e di cui sono privi quasi tutti i Musei.

I signori Cohen e Babelon, nelle loro eccellenti opere sulle monete consolari romane, citano parecchi nummi come esistenti soltanto nella collezione Borghesi e di alcune danno una imperfettissima figura d’après Riccio. Anzi pare che il Riccio abbia pubblicato il disegno di qualcuna desumendolo da una semplice descrizione, poiché certe monete che ora si sono potute confrontare coi disegni dati dal Babelon, ne differiscono talmente che si possono considerare piuttosto come monete inedite. A questo proposito faccio voti perchè i fortunati possessori di tali monete ne diano presto l’esatta riproduzione, tanto più che esse sono in numero maggiore di quelle segnalate nel catalogo, il quale non è altro che la ristampa di quello pubblicato nel 1881 e compilato con poca esattezza.

Parecchie monete rare ed inedite sfuggirono al compilatore, ma non sono sfuggite agli intelligenti raccoglitori presenti alla vendita. Fra questi mi piace citare il Cav. Bignami, che colla sua profonda conoscenza della numismatica