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92 | solone ambrosoli |
degli Sforza, non si conosce che una sola moneta, il grosso del duca Francesco1; — del secondo periodo, vale a dire della dominazione di Filippo Maria Visconti, erano note sinora due monete2, alle quali sono lieto di poter aggiunger qui una terza, ch’io ritengo inedita, e che si conserva nel Medagliere di Brera:
Patacchina. Mistura. Peso, grammi 1,402.
D/ — COMVNIS: (scudetto): SAONA
Arme inquartata 1 e 4 dell’aquila e 2 e 3 del biscione, entro cerchio di perline.
R/ — MONETA (rosetta) SAONA (scudetto):
Croce, entro cerchio.
Non ho esitato ad attribuire questo pezzo al Visconti, anziché agli Sforza; infatti (anche prescindendo dalla circostanza che l’unica moneta savonese sforzesca a noi nota, quella di Francesco, ne reca il nome) la monetina di Brera si può assegnare con sicurezza a Filippo Maria Visconti per la rispondenza delle sue leggende a quelle delle due monete di Filippo Maria, pubblicate dal Promis3. Questa
- ↑ Promis, op. cit., pag. 33.
- ↑ Idem, pag. 30-31. — Il Catalogo della Collezione Amilcare Ancona (Milano, 1885) registra due esemplari d’una variante (pag. 821, n. 8580-81).
- ↑ Ibidem, Tav. III, nn. 22 e 28.
«e delle sue monete, ecc.». — Infatti, nel diploma del 1355 (Promis, op. cit., pag. 40), in cui Bernabò e Galeazzo confermano alla città di Savona il diritto di zecca già concessole da Lodovico il Bavaro, si dice soltanto che ai Savonesi è accordata licenza «faciendi, seu fieri faciendi zecham florenorum et monete argentee modo quo actenus ipsam facere consueverunt.»