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compendio storico di quindici zecche italiane 357

subrico sotto denominazione di Repubblica Cisalpina nel 1797, di Repubblica Italiana nel 1802, e di Regno d’Italia dal 1805 al 1814.

Premesse queste necessarie notizie, facciamoci ad enumerare le monete che uscirono dall’Officina felsinea negli intervalli accennati. Per certo può tenersi, che ognuno dei principi nostri antichi che hanno regnato in Bologna, ne ha coniate, ma di un solo siamo sicuri, dell’Arcivescovo Giovanni, poichè il suo nome vi si rinviene sopra. Le monete incerte, prive cioè d’indicazione del loro autore, però viscontee senza fallo, sono tre, pubblicate da Bellini1, cui è da aggiungersi il fiorino datoci dal Litta2. Tengono tutte la biscia nel loro vertice o nel campo, e di queste ci occuperemo ai luoghi dove opiniamo potersi allogare.

Non è poi bisogno di rammentare le napoleoniche, fuori dell’oro, lavorate in abbondanza per sette anni dal 1808 al 1813, mentre tutto il mondo le conosce per trovarsi esse ancora in commercio, e per essere contrassegnate dalla sigla B, propria della città, incisa sotto il ritratto.

Null’altro ho potuto avanzare sulla zecca di Bologna per la parte antica a noi spettante, pieno di rincrescimento, che il celebre Zanetti, il quale lusingato ci aveva di darne la storia, privati ci abbia di una tale sua produzione, che in più larghi campi mi avrebbe dato adito di spaziare.


  1. Dissert. 1755, fig. 1 Dis. 1767-11, 19.
  2. Fasc V. dei Visconti, tavole delle monete, fig. 22, 25 e 26.