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di alcune monete inedite e sconociute della zecca di scio 3

lavorò interrottamente per lo spazio di due secoli e mezzo, cioè dal 1301, quando l’ammiraglio genovese Benedetto I Zaccaria si impadronì dell’isola colla forza, sino al 1666, quando l’isola fu conquistata dai Turchi.

Non si conosce finora alcuna moneta di Benedetto I Zaccaria, né del figlio Paleologo; se ne conoscono però alcune degli abbiatici Martino e Benedetto II, che batterono moneta di loro propria autorità dal 1314 al 1329, nel quale anno cessa il dominio degli Zaccaria, e l'isola è occupata dai Greci.

Nel 1347 succede nell’isola una nuova invasione. Una società di armatori genovesi se ne impadronisce, ma questa volta in nome della madre patria. Genova anzi accorda a questa società, che venne poi chiamata Maona, il pieno possesso dell’isola sotto speciali condizioni, e a patto di riconoscere l’alta sua sovranità. La Maona ebbe quindi anche il privilegio di battere moneta, purchè su questa figurassero sempre le leggende delle monete genovesi dvx ianvensivm e conradvs rex r. Essa usò quindi di questo diritto interpolatamente, ma anche durante l’avvicendarsi delle varie dominazioni dei Visconti, degli Sforza e dei re di Francia su Genova, e ciò fino al 1566.

Le monete di Scio battute durante il possesso della Maona si possono distinguere in quattro classi:

A) Monete dei Dogi anonimi.

B) Monete coi nomi dei Dogi Tommaso Campofregoso (1415-1439), Raffaele Adorno (1443-1447), Pietro Campofregoso (1450-1458) o de’ principi che furono padroni di Genova.

C) Monete veramente anonime colla sola indicazione civitas chii e conradvs rex romanorum.

D) Monete anonime coll’anno o l’iniziale dei Po-