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412 rivista di cavalleria


Ho voluto citare questo brano, perchè il Caprìlli non creda ch’io cogli anni mi sia ricreduto od abbia cambiato bandiera, come si fa in politica, ed ora voglia, rifugiandomi dietro l’usbergo del comodo maneggio, marcire e morire d’inedia fra quattro mura, mentre fuori l’aria ossigenata m’invita a lunghe e piacevoli galoppate attraverso la campagna.

No, si rassicuri il Caprilli, io sono sempre rimasto sulla breccia, e ne fanno fede i non pochi steeple-chases vinti e 14 anni di campagna romana.

Se in questa speciale circostanza, dissentendo su alcune affermazioni del Caprilli, sono costretto a riconoscere che il limite di 15 giorni di permanenza nel maneggio sia troppo breve, o meglio sia stata un’affermazione erronea, è perchè, come già dissi al principio di queste mie considerazioni, avrei desiderato che il Caprilli non avesse posto dei limiti, ma avesse invece affermato un principio fondamentale informatore.

Avrei desiderato ch’egli avesse detto ed affermato che il maneggio non è che un mezzo per raggiungere lo scopo e che perciò, considerato come tale, non deve occupare soverchiamente la mente degli ufficiali.

Stabilito questo principio scaturirebbe di conseguenza che la permanenza nei maneggi sarebbe limitata al puro necessario, cioè a quel tanto indispensabile che occorre per dare un conveniente assetto alla recluta e porla in grado di affrontare, con suo maggior vantaggio e con vantaggio dell’istruzione in genere, gli esercizi dell’equitazione di campagna.

Poichè è cosa nota e risaputa che l’equitazione di campagna perchè sia veramente utile presuppone nel cavaliere una discreta saldezza in sella; se questi non è stato convenientemente preparato si scoraggia.

Ad intraprendere così presto l’equitazione di campagna, quando i cavalieri non hanno ancora un conveniente assetto, anzi quando sono ancora così poco fermi in sella, si va incontro a dei gravi inconvenienti, come le numerose cadute su terreno non sempre morbido, le quali hanno poi sempre una influenza grandissima nell’animo della recluta, tanto più quando