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analisi critiche e rassegne 419


dimostrando come nelle forme sociali si abbia un continuo divenire: dalle rivoluzioni, o mutamenti continui generali, nascono nuovi stati di vita. Il movimento odierno delle classi inferiori non è che una manifestazione di questa legge.

[Tali concezioni, in queste linee fondamentali, non sono proprie di parecchie altre filosofie oltre quella che l’A. chiama marxistica?

Se ne possono poi fare diverse applicazioni più o meno concesse, deducendone conclusioni più o meno vere].


Jahrbuch der Radioaktivität und Elecktronik (Vol. IV, fascicolo 1). — Rutherford «Sulla massa e velocità delle particelle α emesse dal radio e dall’attinio». Secondo Rutherford le particelle α emesse dalle diverse sostanze radioattive sono fra loro identiche, cioè il rapporto caratteristico e/m ha lo stesso valore per tutte. Il fatto che e/m per le particelle α è doppio di quello dello ione idrogeno, si può spiegare con una delle tre ipotesi, che ogni particella α sia 1) una molecola di idrogeno che porta la carica elettrica di un ione d’idrogeno, 2) un atomo di elio che porta la doppia carica dell’idrogeno, 3) la metà dell’atomo di elio che porta un’unica carica. Di questi tre casi possibili Rutherford ritiene che il secondo sia quello più verosimile. (Vol. IV, p. 1-6).

(Fascicolo 2) P. Ewers «Stato attuale delle ricerche sui raggi positivi. II Raggi α». Nel presente articolo espone in forma riassuntiva le conoscenze riguardanti i raggi α e dimostra anche come esistono ancora difficoltà per una spiegazione che abbracci l’intero campo della questione. Con ragione osserva che si dà troppo poca importanza alla questione del numero di particelle α che un atomo radioattivo emette nello scomporsi, poichè p. es. anche tutti i calcoli fatti sulla cosidetta durata della vita del radio riposano sul numero delle particelle α emesse.

H. A. Lorentz «Sugli elettroni positivi e negativi». La questione importante, se esistano oltre gli elettroni negativi anche i positivi, è discussa da H. A. Lorentz in un geniale articolo, nel quale movendo dal fenomeno di Hall arriva alla conclusione che il tentativo di spiegare coll’esistenza di due specie di elettroni i fenomeni prodotti da una corrente elettrica sta in contraddizione col principio di Carnot e per conseguenza non è attendibile. Si deve però osservare in primo luogo che si può sollevare qualche dubbio sull’esattezza della seconda proposizione e in secondo luogo che nuove esperienze di Lilienfeld sembrano parlare in favore dell’esistenza di elettroni positivi.

Degli altri lavori pubblicati in questo volume basterà riportare i titoli: Coblentz «Sguardo sulle relazioni che passano tra la costituzione chimica e gli spettri d’assorbimento ultrarossi»