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analisi critiche e rassegne 203


per lo studio dei fenomeni elementari della produzione e dello scambio, o l’impiego che parimenti si potrebbe fare della favola del Re Mida, o delle rappresentazioni fantastiche del paese di Cuccagna, per combattere i pregiudizi mercantilisti, o per chiarire i rapporti che sussistono tra il valore delle merci e la loro rarita, o difficoltà di acquisto.

Tra gli esempi di ricorso a processi di questa specie nelle scienze fisiche, si può citare la non abbastanza nota fantasia del Torricelli sulle Nereidi (nelle sue Lezioni Accademiche) nella quale l’esame del modo in cui dovrebbero condursi degli esseri che vivessero in un liquido di peso specifico superiore a quello del loro corpo e degli oggetti da loro adoperati, è applicata per mettere in luce le deficienze e l’incoerenza del concetto Aristotelico di una distinzione «assoluta» tra corpi pesanti e corpi leggieri, e per dimostrare la relatività di tale distinzione.

Precisamente allo stesso modo la nota novella di Giulio Verne, Il dottor Ox, o l’altra più recente, dello stesso genere, del Wells Nei giorni della Cometa, — nella quale sono considerate le conseguenze che deriverebbero da un repentino miglioramento, o raddolcimento, del carattere degli uomini, o dalla soppressione brusca delle loro tendenze più brutali, — potrebbero venire utilizzate per mettere in luce la dipendenza che sussiste, anche nel campo morale, tra il pregio che si attribuisce a date azioni e la loro rarità o difficoltà di produzione.

Un altro esempio di applicazione di questo stesso metodo allo studio dei sentimenti morali ci è fornito dall’altra novella fantastica dello stesso autore L’uomo invisibile, la quale trova il suo riscontro antico nella favola dell’anello di Gige, già adoperata da Platone nella Repubblica appunto per rappresentare, quasi in caricatura, le condizioni in cui verrebbero a trovarsi uomini che riescissero a rendersi indipendenti da ogni freno proveniente dal timore di essere puniti o biasimati per qualunque mala azione che a loro venisse in mente di commettere.

Strettamente affini a queste, per quanto riguarda la loro portata psicologica ed etica, sono pure la numerose variazioni fantastiche del tema del nano fra i giganti o del gigante fra i nani — dall’Ercole tra i Pigmei ai Viaggi di Gulliver, dalle avventure di Hassan nelle Mille e una Notti a quelle di Gargantua, dal Micromegas di Voltaire al Cibo degli Dei dello stesso Wells atte tutte a suggerire riflessioni sulla dipendenza delle nostre valutazioni dei diritti e dei doveri, dai diversi gradi di capacità che abbiamo a giovarci e a danneggiarci a vicenda.

Su questo soggetto dell’impiego delle utopie come mezzo di ricerca delle connessioni e dipendenze tra i vari caratteri o le varie manifestazioni della vita sociale — come uno strumento cioè