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analisi critiche e rassegne 373

vedute riescono confutate da una critica positiva di ciò che è lo spazio, dove, eliminando ogni significato trascendente, si riguardi la Geometria come parte della Fisica.

Coenobium. — Nel N.° 2 (gennaio-febbraio 1907), Giovanni Gentile discorre su «Scienza antica e scienza moderna». Dice che l’antichità si formava della Scienza un’idea statica laddove oggi si considera la Scienza nel suo divenire.

È una veduta nella quale concorderanno molti cultori della ricerca scientifica, pur lasciando da parte altre considerazioni dell’A. che tengono più strettamente alla Dialettica hegeliana.

Nel N.° 3 (marzo-aprile), Otto Effertz espone la sua nuova formula del socialismo, nella quale egli vuole si tenga conto che i beni non ritraggono il loro valore soltanto dal lavoro ma anche dalla terra.

Nello stesso fascicolo Tommaso Tommasina critica la relazione pubblicata dai dottori Herlitzka, Foà e Agazotti sui fenomeni medianici della Eusapia Paladino. Ritiene che si tratti di suggestione ipnotica esercitata dal medium su qualcuno dei presenti e di allucinazioni subite dagli altri. Questo è giustamente il punto essenziale della questione relativa ai così detti fenomeni spiritici: istituire una critica rigorosa dei fatti e particolarmente di quelli più semplici, onde stabilire se, all’infuori della parte dovuta ai trucchi, tutto si riduca a fenomeni psicologici (già noti in parte per lo studio di certi casi patologici) oppure se si abbia a che fare, ad es. nei casi di levitazione, con qualche nuovo modo di trasformazione dell’energia. Il che dovrebbe essere provato mediante esperienze che presentino maggiori garanzie.

Articoli assai interessanti, sebbene in senso mistico, si trovano in questo giornale sul Buddismo e il Vedanta, messo anche in rapporto alla filosofia di Hegel. La tendenza a studiare il movimento del pensiero orientale ha ai nostri occhi un’importanza non dubbia per l’allargamento delle idee che dominano la civiltà europea.

Leonardo. — (Febbraio 1907). William James dice che «Le Energie degli Uomini» sono suscettibili di essere indefinitamente accresciute mediante particolari pratiche psicologiche, accennando in fine ad una filosofia concepita come dottrina dell’azione o Pragmatica.

Il tratto caratteristico di questa filosofia, che il Papini sostiene vivacemente nella sua Rivista in un senso piuttosto paradossale,