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Seppe l’invito tanta gioja accendere,
     Che tutto quanto il vicinato strepita;
     E corre Fulvia immantinente a prendere
     L’abito giovanil, benché decrepita.
     Già in ciel si vede il mezzodì risplendere,
     E l’orologio annunziator già crepita.
     Quei col robbone, e queste con la ventola
     Escono per mangiare a l’altrui pentola.

* * *


Vansene lesti, ed al balcon si affacciano
     Le donne tutte infino a la bisavola,
     E, giunti a l’uscio, lo sposino abbracciano,
     E il complimento suo ciascuno intavola.
     Per vedere la sposa oltre si cacciano,
     E chi le loda quel bocchin di fravola
     Chi quella dolce guardatura amabile,
     E chi quella bianchezza inenarrabile.