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Sin dal momento, che le più benevole
     Stelle di vagheggiarvi mi permisero,
     Quel dolce brio, quel volto lusinghevole,
     E que’ ritondi occhietti ahi! mi conquisero.
     Dunque, se voi non siete irragionevole,
     Movetevi a pietà d’un cor sì misero....
     Qui si raggricchia a guisa delle chiocciole,
     E tutto bagna il sen di calde gocciole.

* * *


A quel gemito amaro, a quell’angoscia
     Simona vergognosa e pusillanima
     Sente ferita la sinistra coscia
     Da l’amoroso strale, e si disanima.
     Manda fuor due singhiozzi, e grida poscia:
     Qual affanno crudel mi turba l’anima!
     Pulcinella, son tua: per lo riverbero
     De’ fulgidi occhi miei lo giuro a Cerbero.