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XXI


il consiglier Nobili, padre del celebre Fisico: e da questi ebbe più volte a dirmi di aver ricevuto consiglio ed animo a fornirsi di sapere e a ornarsi di lettere. Quel sapere intendeva, che quanto più per le mutate condizioni dei tempi (i quali più non consentono alla sprincipata nobiltà di anteporre i dappochi ai dassai) è oggi necessario e utile, tanto più quì con vitupero non minore del danno parmi troppo negletto, e spesso per ignavia superba disprezzato: quasi che la dottrina oggi facesse danno e impedimento, come per l’addietro, al conseguimento di onorati uffici, e la ragion di stato di un governo libero fosse nemica della virtù, o non consapevole o dimentica che la gloria segue mai sempre più volentieri la libertà. E similmente intendeva quelle lettere, ch’egli,