Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/679


— 327 —

dove non scorgevansi che due piccoli legni mercantili turchi, mi ricorrevano alla memoria le parole di Cicerone «Nihil pulchrius quam Syracusanorum portus, et mænia videre potuisse» E difatti il commercio dell’antica Siracusa, non era punto minore di quello di Costantinopoli nei suoi tempi più floridi.

Conviene visitare il museo che trovasi in faccia alla cattedrale, per provare ivi pure un senso di mestizia. Si sono radunati ivi tutti gli avanzi dei capi lavori dell’arte antica in Siracusa, e vi stanno ammonticchiati, quasi rottami, per entro le pareti di una povera stanza. Trovasi ivi pure la famosa Venere Siracusana, mancante della testa, e mutilata del braccio destro. Col sinistro raduna il drappo attorno al corpo, mentre il destro era ripiegato sul seno. È rappresentata nell’atto di uscire dal bagno. È di aspetto florido, forte, e rigoglioso; una Venere per Michelangelo. Fra le varie statue rinomate della Dea dell’amore, quali sarebbero quelle di Milo, di Capua, del Campidoglio, di Firenze, la Venere di Siracusa non è tanto distinta per la grazia, quanto per il pieno sviluppo della bellezza femminile, La sua attitudine non porge quella movenza alquanto civetta delle Veneri di Firenze, di Roma; dessa riposa quieta nella coscienza della sua sensualità. divina. Non si comprende come abbia potuto sfuggire allo sguardo rapace di Verre questa stupenda statua, la quale venne scoperta dal cavaliere Landolina in un giardino della famiglia Bonavia a Siracusa nel 1804, e che diede occasione alla formazione di questo museo, per il quale molto si adoperano fin dal 1809 lo stesso cavaliere Landolina, degno emulo del Mirabella, ed il vescovo Filippo Maria Trigona. Trovansi riuniti in esso alla rinfusa, alcuni vasi, statue, iscrizioni greche, bronzi, ed anticaglie di ogni qualità. La Sicilia non possiede un musco nazionale; se si riunissero le collezioni sparse di Nolo, di Girgenti, di Siracusa, del museo Biscari a Catania, di quello di Palermo, a cui bastaro a dare importanza le metopi di Selinunte, si potrebbe formare una collezione nazionale