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In quel laberinto di stanze, di gallerie, di corridoi, che prendono tanta estensione; fra mezzo a quelle pareti fiancheggiate di continuo da tombe, da ossami, da nicchie, da loculi, non si cammina, si passa, si scivola, come altrettante ombre. Le fiaccole stentano ad ardere, ed a quella luce le figure dipinte sulle pareti, colle mani sollevate in alto, quasi mirassero a sortire da quegli abissi, ed a volare alla luce del giorno, assumono l’aspetto di spettri. Iscrizioni greche, latine, ed anche ebraiche, in parte cancellate, le une che ai possono tuttora decifrare, le altre no, fanno comprendere essere quello un mondo dove tutto è simbolo, mistero, allegoria. Due vecchi ricoverati dello spedale di S. Giovanni dei poveri, i quali sono mantenuti nel convento alla porta delle catacombe, per accompagnare in quelle i forestieri, tengono le fiaccole, e guidano i vostri passi. Non si sarebbero potuto trovare Ciceroni più adatti. Non camminano, strisciano colla loro lunga tonaca di colore turchina, colla loro fiaccola in mano, quasi spettri; incurvati per gli anni, canuti, hanno il viso pallido, di pallore di morte; nel considerare quei due poveri vecchi, mi parevano morti dessi pure al pari degli scheletri sui quali proiettavauo la luce equivoca delle loro fiaccole, ed avrei detto che da ben mille anni si aggirassero fra le catacombe. In una stanza di questo, lessi sotto due figure, in una nicchia, al chiarore delle fiaccole sollevate contemporaneamente da quei due vecchi; Votum solvimus, nos quorum nomina Deus scit, e mi parve che quelle parole misteriose, di cui rimane ascoso il significato, si potessero porre in bocca alle mie due vecchie guide, quasi non figurassero più tra vivi. Li guardai in faccia, ed al vederli così pallidi, con quell’aspetto di spettri mi colse una specie di ribrezzo, di terrore; non volli saperne più oltre di catacombe. Ne ebbi abbastanza di tutti quei misteri, di quelle regioni sotterranee, di quella notte cupa, oscura, profonda, di tutto quelle scene di morte, provai un desiderio irresistibile di tornare alla luce del sole, ira vivi. Pregai i due vecchi di tornare addietro, di condurmi fuori