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del movimento delle classi inferiori, del commercio; ivi si lavora, si traffica di continuo; ivi si trova tutto quanto può soddisfare ai bisogni del popolo. Ivi regnano moto, e vita continue; le calate sono sempre ingombre di mucchi di carbone, di materiali di ogni natura: ivi si affollano di continuo i pescatori, i barcaiuoli, i lazzaroni, i piccoli merciaiuoli. Ivi si trova tutto quanto occorre a sostentare la vita; ivi si fa il piccolo commercio di tutti quanti gli oggetti, che si vendono a vil prezzo. Ivi gli abitanti delle campagne, i popolani, fanno acquisto dei loro abiti, delle loro scarpe; se ne trovano case piene da cima a fondo. Ivi si trovann tutte le masserizie per uso di casa. Ivi sono caffè, liquoristi, spacci di tabacco frequentati unicamente dal popolo; ivi sono i fruttaiuoli, i quali tengono gli aranci, e le angurie già tagliate a fette, che si vendono per un tornese, e che si mangiano stando in piedi. Ivi stanno quantità incredibile di fighi d’india, cibo delle classi più povere. Ivi sono i punti di riunione, si potrebbe dire le sale di conversazione, del popolo. Nelle ore del pomeriggio si vedono agli angoli di certe strade lettori pubblici, i quali leggono e commettono romanzi di cavalleria, storie di briganti. Ivi tiene il suo tavolo lo scrivano pubblido, il quale compone epistole amorose. Alla Marinella stanno i teatri di Pulcinella, il quale sulla porta invita la gente ad entrare. Trovasi pure in vicinanza al porto il principale teatro popolare, quello di S. Carlino; ed ivi pure si possono prendere, in casuccie e capanne disposte all’uopo, bagni di mare a poco prezzo.

Se non che la folla che si addensa, il movimento che regna sul porto, in vicinanza al mare, sono un nulla paragonati a quanto si può vedere sui due grandi empori di derrate, il porto Nuovo, ed il Mercato, vicini entrambi alla Marinella. È impossibile farsi un’idea della folla particolarmente che ingombra il Porto nuovo. Si direbbe che l’intera Campania abbia mandate le sue frutta, il golfo tutti suoi pesci su questa piazza. Il popolo non vi si reca che per comprare, per mangiare, e questo punto si può