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Allorquando gli domandai il perchè aggiungesse alla parola il nome di S. Paolo, mi rispose che S. Paolo era il patrono dei serpenti, e che tutti quanti gli animali avevano il loro patrono. Gli domandai allora quali fossero i patroni di alcuni animali. S. Gertrude lo è delle lucertole ed ebbi piacere saperlo, perchè amo le lucertole; hanno un non so che di grazioso e di amabile, sibilano pure in una maniera originale. S. Antonio è patrono dei pesci, S. Agata dei leoni, e S. Agnese degli agnelli.

Non mi ero punto ingannato pertanto, nel ritenete a primo aspetto quel frate per una specie di negromante, e chi sa che non pratichi ancora altre arti occulte, di notte tempo al lume della luna, fra mezzo alle rovine, con erbe, radici, ed animali velenosi.

Intanto ho dimenticato finora di accennare, che nell’isola havvi ancora un’altra piccola città, Ana-Capri, e la cosa non è strana imperocchè vivendo in Capri inferiore nè la si vede nè se ne sente parlare, tanto trovasi per posizione solitaria ed appartata. Si vedono bensì i molti gradini tagliati nello scoglio che portano a quella, e che per la loro ripidezza punto non invitano a salire; e non sarebbe per certo agevole cosa trovare altrove questa singolarità di due città poste in una stessa piccola isola, alla distanza di poco più di un quarto d’ora, se giacessero in pianura; le quali siano cotanto estranee l’una all’altra, i cui abitanti abbiano così scarse relazioni, non prendano parte gli uni alle feste degli altri, e che parlino perfino un dialetto diverso.

Secondo la tradizione Ana-Capri ripete la sua origine dall’amore. Nei tempi antichi, una amorosa coppia fuggì dalla città inferiore, si arrampicò su per gli scogli, e si costrusse una capanna fra mezzo ai cespugli, alla base del monte Solaro. Altri innamorati col tempo li seguirono, e ne nacque quella colonia d’amore, la quale oggi porta il nome di Ana-Capri. Ed ancora oggidi, amore alato vola come un falco di montagna su e giù da Capri ad Ana-Capri, e dà le sue ali in prestito al giovanetto della città