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possa porgere questa spiaggia latina, se non che manca la magia del colorito; presso di noi la tinta del mare è, o troppo scintillante, o dura, o confusa, non ha quella finezza, quella trasparenza d’aria, di luce, quella magica varietà, questa chiarezza eterea di smeraldo. Eppure, quale si è la cosa che non possa dipingere un buon pittore? Ciò che ad un ignorante pare senza significazione, riceve da un buon pennello vita, rivela l’intima sua natura. Altrettanto accade colla poesia lirica. I pensieri, le sensazioni sono infinite. La natura non ha d’uopo che di essere studiata, sentita nel vero suo senso; dessa racchiude e nasconde numerose forme e pensieri, che un uomo senza imaginazione non sa neppure sospettare. Ed anche su questa tranquilla spiaggia, vi sono geniali apparizioni, ma non è facile lo esprimerle, il rappresentarle, imperocchè sono di natura dilicata, squisitissima, la quale non si può riprodurre con tratti grossolani.

Mettiamo intanto per il momento in disparte il libro degli schizzi, e lanciamoci in mare. Quest’aria marina, narcotica, di gran lunga più opprimente che non la nostra, invita propriamente a cercar ristoro in seno alle onde. La sabbia in fondo al mare è bianca come la neve soffice quanto il veluto, il fondo si stende al largo, piano e sicuro. Si vedono per ogni dove persone che si bagnano; qua e là sorgono capanne ad uso dei bagnanti, formate e coperte di fronde di alberi. Tutti questi bagnanti vengono da Roma, da Velletri, dai monti, ma raramente prima del mese di luglio, imperocchè gl’Italiani trovano in giugno l’acqua tuttora troppo fredda per i bagni. Si ritiene poi che non convenga oltrepassare il numero di venti bagni; è la cosa pare dipendere dalle condizioni speciali del clima. Ne ho fatta personalmente l’esperienza nell’isola di Capri. L’acqua pare sia qui più attiva, più eccitante che presso di noi, e l’uso protratto dei bagni, nuoce al sonno ed all’appetito. Non havvi poi su questa spiaggia ombra di quella vita di bagni, di quelle facili relazioni di società, quasi famigliari, che fanno sulle spiaggie del nostro mare