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Aedem Gentis Flaviae, ea observatione praescripta ne Aedis nostro nomini dedicata cuiusquam contagiosae superstitionis fraudibus polluatur1. »

Le monete di Costantino e de’ suoi tre figliuoli Cesari, Costantino giuniore, Costanzo e Costante, insignite del monogramma di Cristo S. N. o d’altro simbolo Cristiano, sembrano pressochè tutte posteriori alla dedicazione della novella metropoli dell’Impero, Costantinopoli, solennemente fatta addì 11 di Maggio nell’anno 330; e più probabilmente ponno dirsi impresse dal 333 al 337. Dirò da prima di quelle che portano segni indubitati di Cristianesimo, poscia d’altre insignite di segni non ben certi, e da ultimo di alcune spurie o falsate.

1. CONSTANTINVS MAX AVG. Testa di Costantino Magno ricinta di diadema gemmato, volta a d.

)( VICTORIA CONSTANTINI AVG. Vittoria incedente con trofeo nella d. e con ramo di palma nella s: nel campo a s. monogr. , e lxxii a d: nell’esergo, SMAN2. Aur.

2. FL IVL CONSTANS NOB C. Busto giovenile di Costante paludato e laureato a d.

)( VICTORIA CAESAR NN. Vittoria incedente con trofeo

nella d. e con ramo di palma nella s: nel campo a s.

  1. Il ch. Henzen avverte, che riguardo alla data di questo rescritto Imperiale altro non può affermarsi se non che sia posteriore alla morte di Crispo avvenuta nel 326. A me par certo che non possa dirsi anteriore al 333, nel quale Costante, che vi si nomina insieme co’ due suoi fratelli maggiori, fu dal padre dichiarato Cesare.
  2. Bandurio (t. ii p. 250 ), catalogo del Museo d’Ennery (p. 234 n. 471 )., Eckhel (t. viii p. 91 ), Mionnet (Méd. Rom. t ii p. 226)., barone de Marchant (Lettres num. p. 423), Akerman (Roman coins P. ii p. 235 n. 69).