Pagina:Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Loggia P2.pdf/10

Camera dei Deputati — 2 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti


numerose inchieste giudiziarie attualmente in corso, nelle quali sono rinvenibili presenze non marginali di uomini ed ambienti che nella Loggia P2 trovavano espressione.

Le considerazioni esposte rendono palese che il primo problema che la Commissione ha dovuto affrontare in sede di conclusione dei propri lavori è stato quello di delimitare l’ambito del proprio documento conclusivo, al fine di consentire al Parlamento ed ai cittadini uno strumento atto a comprendere e valutare il fenomeno nella sua portata reale, nella convinzione che dilatare indiscriminatamente il discorso oltre un certo limite equivarrebbe, in ultima sostanza, a perdere il significato reale dell’evento. Quando si ponga mente alla varietà e qualità delle persone affiliate alla loggia, alla estensione dei campi di attività che esse rappresentavano, alla durata nel tempo della sua accertata operatività, appare evidente che una scelta metodologica che avesse privilegiato il criterio di inseguire il fenomeno nelle sue molteplici ramificazioni non avrebbe avuto altro esito che quello di riprodurre descrittivamente, nel migliore dei casi, una determinata situazione, senza peraltro pervenire ad una comprensione politicamente apprezzabile della sua genesi, della sua sostanza e delle finalità ad essa prefissate.

La Commissione, facendosi carico del grave compito assegnatole dal Parlamento e della vigile attenzione con la quale l’opinione pubblica ha seguito questa vicenda, ha ritenuto che una simile scelta si sarebbe risolta in un sostanziale fin de non-recevoir politico,eludendo la vera sostanza del problema, che è, ed altro non potrebbe essere, quella di identificare la specificità dell’operazione piduista. Si tratta in altri termini di verificare se sia possibile individuare, indagando quella che il Commissario Battaglia ha definito la natura polimorfa di tale organizzazione, un filo conduttore che attraverso la molteplicità degli aspetti e degli eventi riconduca ad una interpretazione unitaria il fenomeno. In tale prospettiva il: relatore ha proceduto, ponendosi di fronte al corpus testimoniale e documentale a disposizione con l’intento di operare una selezione tra i fatti e i documenti che si presentavano contrassegnati da maggiore:interessee per i quali era possibile stabilire un apprezzabile collegamento avente significato interpretativo. La enucleazione di questi momenti di analisi di maggior pregio si è posta come intervento pregiudiziale ed indispensabile alla necessaria opera di interpretazione dei dati, nella quale si è proceduto alla verifica di una possibile ricostruzione generale del fenomeno, dando rilievo preminente, in tale operazione, alla verosimiglianza interpretativa dei risultati raggiunti, considerati soddisfacenti quando confortati dalla logica della conclusione proposta ovvero dalla sua congruità a fornire una spiegaZiione coerente alla massa indistinta di dati sottoposti alla nostra attenzione.

In questo contesto, la Commissione ha operato uno sforzo nel tentare di capire e di interpretare non solo ciò che veniva sottoposto alla sua attenzione, ma altresì ciò che ad essa veniva celato, quanto le carte e le testimonianze dicevano in termini espliciti e quanto esse rivelavano, e spesso era il più, implicitamente, attraverso i silenzi e le omissioni.