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nee alla prima soscrizione, per soddisfare a quei molti che amassero partecipare all’impresa di prima mano e senza subir più gravose condizioni.

Noi vediamo con piacere avvicinarsi semprepiù alla realtà questa magnifica impresa riguardata pertinacemente da molti come un sogno. Siamo contenti di avervi speso intorno qualche, pensiero e di aver contribuito a chiamarvi l’attenzione altrui; non dissimuliamo però un certo dispiacere d’esserci trovati a questo assunto quasi soli. Non v’è un’azienda agraria, mercantile, industriale in tutto il regno che non sia altamente interessata in quest’opera. Eppure nessuna voce si leva, nessun lume si porge; e l’impresa s’inoltra, possiam pur dirlo, nel silenzio e nelle tenebre. Non possediamo alcuna adeguata idea di quel movimento interno di produzione e di circolazione ad eccitar il quale prepariamo una macchina così poderosa e da cui la macchina stessa deve trarre il principio vitale d’azione. Non abbiamo fermo concetto nè di quello che è, nè di quello che potrà essere; giacchè da questo punto una gran mutazione nelle nostre sorti economiche verrà in breve tempo ad operarsi.

Fortunatamente ci rimane ancora il non breve tempo richiesto agli studj degli ingegneri; il quale non dovrebbe lasciarsi trascorrere infruttuoso. Le cognizioni locali che ognuno tien sotto mano, varranno assai meglio che frettolose e indigeste divinazioni avventurate da un solo su tutta la superficie del regno. Ognuno dunque che possa, in qualche parte contribuisca; giacchè le questioni che rimangono a ventilarsi sono molte e complicate. Questa impresa deve sorgere come un effetto armonico e complessivo di tutta la nostra presente civiltà per appianarci il varco ad un’era più prospera e luminosa.

C.